Certi profumi possono davvero suscitare emozioni positive e contrastare lo stress? La risposta scientifica è sì e a rivelarlo sono aromacologia, aromaterapia e aromatologia.
Gli studi scientifici svolti a partire dalla metà dell’80 hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra aromi, oli essenziali e benessere. È una verità di cui siamo testimoni “involontari” ogni giorno, in maniera del tutto spontanea, ma a dimostrarlo scientificamente sono tre discipline: aromacologia, aromaterapia e aromatologia.
Queste tre scienze, seppur con modalità e chiavi di lettura diverse, studiano le relazioni esistenti tra olfatto e benessere e le molteplici applicazioni di questa scoperta nell’ambito della vita quotidiana.
Anche se a volte si parla di aromaterapia, aromacologia e aromatologia come fossero sinonimi, ma il loro significato in realtà è molto diverso. Benché l’uso degli oli essenziali per scopi curativi sia una pratica nota sin dall’antichità, la nascita dell’aromaterapia moderna si può far risalire agli anni’30, quando il chimico francese René Gattefossé scoprì in maniera casuale, durante un esperimento, l’effetto curativo della lavanda sulle ustioni. Gatefossè e i suoi successori dimostrarono come, attraverso la pelle e l’olfatto, fosse possibile agire sul cervello contrastando lo stress e altre patologie.
L’aromacologia, riconosciuta come scienza solo alla fine degli Anni’80, studia la capacità degli oli essenziali di accrescere il benessere psico-mentale e di creare armonia nell’ambiente in cui ci troviamo, nonché la forte correlazione tra le essenze e i nostri sentimenti (ansia, euforia, felicità..).
Il termine fu coniato nel 1989 dal Fondo di Ricerca Olfattiva (oggi Sense of Smell Institute) per descrivere la disciplina, a metà strada tra psicologia e tecnologia delle fragranze, che studiava il rapporto tra olfatto, memoria e sistema limbico (noto anche come “centro del piacere”). Nell’aromacologia l’uso degli oli essenziali viene fatto a scopo terapeutico con un approccio simil-farmacologico e il cosmetico costruito su queste basi può essere definito a buon diritto come un “medicamento per la pelle”. L’applicazione in ambito cosmetico delle scoperte aromacologiche prende il nome di aromacosmesi. Sul solco di questa disciplina, gli oli essenziali e gli idrolati (acque aromatiche ottenute per distillazione di piante officinali appena colte che conservano intatte tutte le proprietà) vengono impiegati per la detersione e l’idratazione della cute e come ingrediente di molti prodotti cosmetici.
La terza e ultima disciplina legata che pone al centro della propria attività l’olfatto è l’aromatologia, che studia, invece, la capacità di risvegliare ricordi di eventi o persone legate ad un particolare profumo o ad un aroma. La nostra psiche, in maniera del tutto spontanea, fa spesso ricorso all’aromatologia: accade quando, ad esempio, sentendo un profumo o un aroma lo associamo al ricordo di una persona, un evento o un luogo.