Gli oli essenziali sono composti di origine vegetale, costituiti da miscele di diverse molecole, presenti in differenti parti della pianta: foglie, frutti, bucce, fiori e in alcune piante anche nelle radici. Sono sostanze volatili a temperatura ambiente che conferiscono al prodotto odori e profumazioni differenti. Le essenze vengono per lo più estratte dalla piantafresca, eccetto le resine e le oleoresine. Gli oli essenziali hanno molteplici proprietà e ogni essenza ha spesso caratteristiche proprie, relative anche al microclima in cui la pianta cresce. La ricerca ha già evidenziato che alcune essenze risultano tossiche e pericolose per l’organismo, mentre altre, al contrario sono molto attive su determinati organi, come ad esempio la cute. Proprio per queste variabili gli oli essenziali sono da ‘‘maneggiare con cura ’’: non si può pensare di poter usare l’olio essenziale puro o peggio inserirne alcune gocce a caso in contenitori casalinghi dentro cui abbiamo messo un altro olio vegetale a caso.
Quando parliamo di oli essenziali e cosmetica dobbiamo sempre pensare che l’efficacia e la sicurezza di ogni sostanza dipendono da fattori che possono essere controllati solo in laboratorio e dopo attente valutazioni delle concentrazioni d’uso.
In natura si trovano diversi oli essenziali dai ‘‘poteri’’ cosmetici molto peculiari: antibatterici, antiossidanti, antimacchia, antirughe, leviganti. Proprietà salutistiche e qualità organolettiche che conferiscono a prodotti della natura un posto in prima fila, soprattutto oggi, momento in cui la sostenibilità è un must da coniugare alla formulazione e alla produzione di cosmetici. A parte gli oli da massaggio e profumi, prodotti in cui le caratteristiche sensoriali vengono scuramente esaltate dagli oli essenziali, oggi sono presenti sul mercato vari prodotti per la skincare routine a base di principi attivi molto peculiari che sono contenuti proprio in quelle miscele di molecole, definite oli essenziali.
Come spesso accade rileggendo la storia della cosmetica, si scopre che i primi usi cosmetici degli oli essenziali si leggono, in realtà, tra le pagine degli antichi Romani che scoprirono l’effetto sbiancante e levigante del succo e della polpa dei frutti. Le donne usavano i frutti tagliati a metà per massaggiare la pelle del viso e del corpo.
L’azione dei cosiddetti acidi della frutta fa sì, infatti, che gli strati più profondi della pelle producano meno melanina (sostanza responsabile dell’abbronzatura), in quantità fisiologiche, e delle macchie quando presente in quantità eccessiva. La presenza di acidi idrossicinnamici (caffeico, cumarico, ferulico, sinapico), di acido ascorbico e di flavononi (esperidina, narirutina) infatti conferisce alla polpa d’arancia la capacità di intervenire e ridurre la melanogenesi, processo che negli strati più profondi porta alla pigmentazione della pelle.
Il ph acido inoltre regala un leggero effetto peeling, favorendo la rigenerazione delle cellule dell’epidermide.
L’abbondanza di Vitamina C e di vitamina A stimola la sintesi e il mantenimento del collagene, mattone fondamentale per la costruzione delle strutture di sostegno e per la prevenzione delle rughe.
Bello sapere che la ricerca scientifica di oggi indaghi e porti sempre maggiori evidenze su intuizioni e sperimentazioni degli antichi, segno che la natura che ci circonda è importante più di quanto pensiamo nella nostra vita. Lo studio degli oli essenziali e le formulazioni presenti sul mercato rappresentano, certamente, una direzione chiara: dalla storia all’attualità questi ingredienti risultano essere di grande interesse e di grande efficacia, soprattutto per l’organo pelle e veicolati attraverso i cosmetici possono facilitarne l’utilizzo per un numero sempre maggiore di persone.
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