Intervista a Pierangelo Fissore, esperto di management e md
Aprire nuove finestre sul dinamico ed esteso panorama della comunicazione aziendale, in particolare della farmacia, ed essere pronti ad accogliere e utilizzare al meglio quello che verrà, non è più un optional. La farmacia di oggi non può più limitarsi a dispensare farmaci, ma deve mettere in campo azioni mirate ad ottimizzare la rete di prodotti e servizi che può offrire al pubblico, perfezionare la relazione e la centralità di un ruolo fondamentale all’interno del sistema sociale, sanitario, territoriale.
Ne parliamo con Pierangelo Fissore, Head Of Marketing Communication presso UniNetFarma, esperto di management, marketing digitale e social media marketing. Un onore averlo con noi nel corpo docente di ICQ: crediamo che la sua grande esperienza in tale ambito, che sarà trasmessa ai partecipanti al programma Advanced di FarmacosmesiLAB 2022, sarà di notevole importanza per tutti quei farmacisti che desiderano orientare al meglio le loro attività di comunicazione on e offline.
In che modo si possono coniugare le tecniche di marketing con le competenze scientifiche del farmacista?
La farmacia svolge un’importante funzione economica, sanitaria, sociale, legata al territorio. Ma per restare sul mercato, anche le farmacie devono rinnovarsi per venire incontro sempre di più alle esigenze dei consumatori. In un mercato competitivo come quello della distribuzione di farmaci, è indispensabile tracciare una strategia di marketing per creare valore e soddisfare sempre meglio le esigenze dei clienti.
Il nuovo marketing definisce come concetto strategico il Brand Activism. Perché è importante anche per la farmacia?
La farmacia non è più un sistema chiuso; entra in conversazione e in accordo con una serie di soggetti diversi tra cui istituzioni, decisori politici, clienti, tanto che in questa rete di relazioni complesse e basate su equilibri, precari necessita di imparare a esercitare una sorta di vera e propria diplomazia di brand, consapevole di avere un ruolo attivo e partecipativo che va ben oltre il rendere disponibile prodotti o servizi o il generare profitto. Oltre all’idea della farmacia come sistema aperto, l’assunto di base dell’attivismo di brand è rappresentato da consumi sempre meno solo funzionali e sempre più soprattutto identitari, rappresentativi cioè della propria appartenenza a una certa cultura e a un certo sistema di credenze.
Durante il Covid, la farmacia si è particolarmente identificata come presidio sociale di importanza rilevante. Cosa può fare di più il farmacista per comunicare la CSR della sua azienda?
Adottare comportamenti socialmente responsabili, rispondendo alle aspettative economiche, ambientali e sociali di stakeholder e clienti crea un indubbio vantaggio competitivo. La pandemia ha dimostrato l’importanza della farmacia come vero presidio sanitario capillare sul territorio. La CSR per la farmacia porta indubbiamente dei vantaggi alla stessa in quanto consente di creare nuove opportunità di mercato, aumentandoil livello di soddisfazione del cliente e contribuendo così ad elevare la reputazione del proprio brand.