Nell’agosto 1988 appare la prima donna di colore sulla copertina di settembre di Vogue France. È Naomi Campbell, e l’anno seguente la ritroviamo sul numero di settembre di Vogue USA, il più importante dell’anno. Sorprendente se si pensa che tutto questo accadeva solo 33 anni fa.
Nel 2017 succede un’altra piccola grande rivoluzione, questa volta nell’industria cosmetica. Rihanna lancia Fenty Beauty, la linea make-up che per prima ha raccontato diversità e inclusione presentando ben 40 sfumature di fondotinta, ad oggi 50, e che nel 2019 ha generato un MIV (valore di impatto sui media) di $96.2 milioni.
Con il suo inequivocabile messaggio rivolto a tutte le donne di ogni etnia ed un immenso successo commerciale che ha evidenziato l’ovvio, ossia che i consumatori cercano prodotti che rispondano ai loro bisogni reali, la campagna “Beauty for All” ha innescato il cambiamento e Fenty Beauty ha introdotto un nuovo standard per l’industria cosmetica, per la quale oggi l’inclusività è un fattore cardine nella R&S dei prodotti cosmetici.
Da allora, sono tanti i marchi che cominciano a lanciare prodotti make up con palette sempre più estese. Top brand come Dior Backstage ed Estée Lauder hanno incrementato in modo considerevole la loro gamma di tonalità e MAC Cosmetics propone il suo fondotinta Studio Fix Fluid Spf 15 in ben 64 sfumature.
Su scala più ampia, varie aziende hanno proposto campagne inclusive rispetto ad età, genere, etnia, e imperfezioni, che esprimono un ulteriore concetto, ossia la necessità di ridefinire la percezione della diversità, ma anche della stessa bellezza. Come la campagna Gucci Beauty 2020, con la modella affetta da sindrome di Down Ellie Goldstein come testimonial per Mascara L’Obscur.
A luglio 2020, l’influencer Patrick Starrr lancia il brand make up ONE/SIZE, portatore di un messaggio che parla di una diversità onnicomprensiva nel settore perché la bellezza appartiene a tutti. Rislutato? Un MIV di oltre $10 milioni in poco più di un mese.
Secondo uno studio 2020 di McKinsey & Company, quasi 2/3 dei consumatori dichiarano di acquistare secondo i loro principi e valori, un fattore chiave che non può più essere ignorato.
Ciò che queste storie di successo insegnano è semplice, e l’industria cosmetica in particolare non può più non tenerne conto: il bisogno di autenticità, perchè i consumatori sembrano preferire brand che tengano fede ai valori espressi e abbiano un ruolo sociale significativo, e una visione più umana dello scenario globale.
Fonte_Forbes