È un dato di fatto: l’attenzione all’igiene, molto più frequente e accurata, è entrata nella nostra “daily routine”. Questo fatto, causato dal dilagare della germofobia durante il COVID19, ha un impatto fondamentale sull’industria cosmetica che sta rivoluzionando il packaging dei propri prodotti per mantenere quanto più possibile la formula in un ambiente sterile e sicuro.
«Vasetti o prodotti da applicare con le dita sono percepiti da una parte di consumatori come non sicuri per il ‘formato’ favorevole alla crescita o contaminazione batterica. Un’opinione che sta portando le aziende a studiare e valutare soluzioni packaging che mantengano il prodotto in un ambiente sterile: tra i più gettonati ci sono applicatori a pompa, airless, spray che hanno anche il vantaggio di essere anti-batterici e talvolta self-cleaning. Per abbassare il livello di ansia da germofobia del consumatore, sarà anche importante comunicare il rispetto delle pratiche igieniche adottate durante tutto il processo produttivo cosmetico di interesse».
Una rivoluzione che coinvolgerà diverse categorie di prodotto, a partire dalla produzione e uso di gel disinfettanti per mani fino ai prodotti cosmetici per l’igiene personale che non solo dovranno utilizzare packaging premium, evitando quelli secondari, ma che dovranno includere all’interno della formulazione ulteriori benefici di idratazione. Questi prodotti hanno il potenziale per diventare una categoria a se stante e molto più ampia di oggi con ricadute positive per l’ambiente:
«Questa nuova concezione di fare packaging – conclude Superchi – ha e continuerà ad avere un impatto positivo sul consumatore, che avrà la certezza di consumare un prodotto sicuro; sulle aziende, e, non ultimo, sull’ambiente con una riduzione dell’inquinamento (globale) e un migliore sfruttamento delle opportunità e comunità locali».