No al conteggio delle calorie, sì a tre pasti al giorno cominciando con una colazione abbondante che contribuisce a soddisfare l’appetito nell’arco della giornata rendendo così pasti e spuntini via via più poveri in quantità, senza arrivare affamati all’ora di cena.
No alle diete ipocaloriche e dai risultati quasi nulli, sì a un percorso di educazione alimentare ricco di sapori autentici che insegna a mangiare buono e sano. No alla spesa frettolosa, sì all’attenzione alla qualità delle materie prime e alla lettura dell’etichetta dei prodotti.
Sono questi alcuni degli ‘ingredienti’ del volume “Non chiamatela dieta” della dottoressa Rachele Aspesi, farmacista specialista in nutrizione. Proprio così, perché questo termine è inflazionato e limitativo; infatti la dieta non è un regime dimagrante, ma un nutritional mood: lo stile di vita a tavola, insomma, che comprende il saper organizzare un pasto tradizionale, ma anche il box lunch da ufficio fino alla consapevolezza di dover iniziare bene, nutrizionalmente parlando, la giornata con una sana colazione e saperla concludere altrettanto correttamente. Nel rispetto di alcune regole doc, a partire dalla suddivisione dei pasti strutturati e composti con tutti gli ingredienti più genuini e vari possibili per non cadere nel rischio di carenze nutrizionali. Chi deve seguire una buona dieta (e dunque leggere anche questo libro)? Tutti, non c’è dubbio, senza discriminazioni di sorta! L’educazione alimentare deve diventare ‘mood’ di chi sta a dieta da tutta la vita, senza raggiungere i risultati auspicati; di chi è stanco di regimi alimentari da misurare con il bilancino o in cui ci si nutre con beveroni proteici. Ma anche è un must per chiunque abbia voglia e volontà di apprendere ‘un metodo nutrizionale’, pensando alla propria salute e di tutta la famiglia e per chi considera il cibo uno dei massimi piaceri della vita.
Non sono esclusi neppure coloro che, giustamente, non amano in questi argomenti tanto delicati quanto importanti il fai-da-te ma desiderano farsi consigliare da professionisti dell’alimentazione e di buona salute. E, non ultimo, a chi intende screditare le fake news e ‘alimentare’ la diffusione e comportamenti di ben-essere non solo per il palato ma per il ‘gusto’ di tutelare la bontà dell’intero organismo. Tu di che categoria sei? Qualunque essa sia, questo libro fa per te: leggilo con la passione che senti davanti a un piatto di buon cibo.