Per la dottoressa Elena Penazzi, farmacista e giornalista, non ci sono molti dubbi: il consiglio che si può ricevere in farmacia è differente rispetto a tutti gli altri canali di vendita.
«Non si tratta di presunzione, ma è chiaro che In farmacia – spiega Penazzi – si ha a che fare con professionisti del farmaco, che se adeguatamente formati, in grado di dare consulenze appropriate anche in tema di dermocosmesi, ma anche di make up e nutricosmesi, facendo interagire le varie competenze. In farmacia, infatti, la bellezza non è fine a se stessa ma è intesa come predisposizione alla salute o come sintomo di salute. La
pelle luminosa, bella e idratata richiama, non a caso, un organismo che sano».
In farmacia, dunque, il consiglio va nella direzione di una bellezza ‘salutare’, anche quando si tratta di un prodotto per il trucco: un blush per ravvivare le gote, ad esempio, è suggerito in funzione al tipo di pelle, sensibile, allergica o reduce da specifici trattamenti.
«Un contesto unico – aggiunge la dottoressa – perché il consiglio che si riceve al reparto dermocosmetico non è quello che è possibile dare in profumeria, dove le consulenti preparatissime sul prodotto, mancano però delle competenze in ambito salute»…
La farmacia non ha potenziali rivali, fatta in parte eccezione per internet dove è possibile acquistare cosmetici e in generale prodotti venduti anche nella farmacia fisica: il web però non può competere con il negozio fisico per quanto riguarda l’approccio empatico.
«Prima del Covid – continua la dottoressa – il contatto con il cliente era il nostro punto di forza. Creare empatia, in questo periodo di distanziamento sociale, è più complicato ma non impossibile: il farmacista deve acquisire maggiore competenza e sicurezza nel valutare la persona che ha di fronte in pochissimo tempo, per dare il consiglio più adeguato al tipo di belle o alla problematica espressa, comprendere le necessità del paziente/cliente anche da un punto di vista emotivo. Una capacità che richiede una grandissima preparazione in chi lavora in un reparto dermocosmetico, basata su conoscenze che spaziano dalla fisiologia della pelle, alle possibili affezioni cutanee, fino alla composizione dei prodotti»