La profumeria è da sempre un luogo dove l’acquisto è caratterizzato fortemente da un bisogno edonistico. La proposta di innumerevoli linee di prodotti, profumi e make up, presentati con modalità attraenti, del tutto proprie di questo storico canale di vendita – primo e incontrastato fino a pochi decenni fa – determinano un appagamento sensoriale che rende unica l’esperienza di acquisto. Oggi, più di sempre, tutti siamo sollecitati a guardare con più attenzione ai prodotti cosmetici e siamo già informati quando decidiamo di comprare. Ad una richiesta sempre più puntuale devono perciò corrispondere professionisti che sappiano dimostrare tutti i significati di valore che un prodotto cosmetico, implicitamente, contiene. Anche la profumeria, fino ad oggi presidiata da operatrici di buona volontà e buone capacità deve innalzare sempre più l’asticella delle competenze professionali con una formazione dedicata. Straordinario il contributo delle aziende in tal senso che offrono formazione di alta qualità anche in tempi post-Covid.
Daniela Pistoia, Corporate Education Manager del Gruppo Estée Lauder, ci racconta come sono cambiate le modalità nella formazione delle consulenti in profumeria:
“Negli ultimi mesi c’è stato un grande cambiamento in direzione della digitalizzazione: grazie al fatto di aver abbattuto il muro di resistenza verso la tecnologia digitale, oggi abbiamo a disposizione una modalità di formazione virtuale, che è molto frequentata e valida per comunicare tutto ciò che bisogna sapere sui prodotti nuovi che vengono immessi sul mercato. Inoltre, stanno prendendo piede la Virtual Consultation e il Virtual Selling, che necessitano di una formazione ad hoc”.
Le consumatrici apprezzano e frequentano poi molto i ‘Live’, altra nuova forma di comunicazione interattiva.La tradizionale ‘classe’ resta comunque molto valida soprattutto nell’ottica di una specializzazione o di progetti speciali, e va affrontata quando il personale deve essere formato per diventare, ad esempio, Skincare o Make-up o Fragrance Specialist.