Le buone maniere si riconoscono dal ‘galateo’ che si è in grado di mantenere in pubblico o in qualunque contesto sociale. Compreso nel mondo del lavoro e delle vendite che hanno una propria “business etiquette”, cioè un insieme di comportamenti che dettano le buone regole per muoversi con disinvoltura e educazione nella vita socio-relazionale e professionale.
«Conoscere e capire queste regole – dichiara Edda Abbagliati, fondatrice della Edda Accademia di Stile – aiuta ad acquisire sicurezza in se stessi e, quindi, a gettare le fondamentale per riuscire a fare business in maniera efficace, evitando di commettere errori in apparenza irrilevanti ma che potrebbero invece compromettere il buon esito di una trattativa».
Insomma anche “vendere bellezza” ha la sua etiquette che impone e richiede l’ottima conoscenza del prodotto; la cura della immagine di sé, dall’igiene personale, a quella di capelli e mani; l’attenzione al “dress code” sia che si tratti di divisa o dress code libero; la correttezza dei modi e delle maniere che includono postura, gestualità, linguaggio, tono di voce, prossemica, cioè il mantenimento della distanza di comfort; la correzione o il controllo di tic e cattive abitudini acquisite nel tempo; l’educazione alla cortesia, ovvero il modo in cui si saluta e si approccia il cliente, l’‘uso’ del sorriso e del contatto visivo; la capacità empatica; l’arte della conversazione; la diplomazia; la rinuncia a cliché sfoderando piuttosto personalità. Tutti strumenti che favoriscono la vendita, mentre una caduta di stile – l’allontanamento dal galateo della “business etiquette” – potrebbe compromettere il successo nel rapporto con il cliente e la finalizzazione della vendita come anche il deterioramento della propria immagine.
«Le buone maniere – conclude Abbagliati – stanno diventando un’arte perduta, invece sono segno di professionalità e rispetto in grado di aumentare sensibilmente le potenzialità individuali negli affari e nel mondo professionale».