Nell’ottica di una realtà in cui ognuno di noi deve fare la sua parte per la conservazione del pianeta, la sostenibilità è ormai un’esigenza prioritaria diffusa. Da tempo le aziende hanno orientato la ricerca verso quei sottoprodotti agroalimentari che occupano una posizione centrale anche per l’industria cosmetica, considerati biomassa riutilizzabile per produrre nuovi ingredienti prima di terminare il loro ciclo. Un argomento di tale portata, che si estende naturalmente alle metodiche della produzione cosmetica bio, è ampiamente trattato durante le lezioni del Corso ICQ.
Lo sfruttamento dei residui vegetali dell’industria agroalimentare per ottenere materie prime cosmetiche focalizza un flusso crescente di energie e risorse. Uno studio francese ha pubblicato la tecnica produttiva per un nuovo ingrediente ad azione anti-age a base di un estratto di Prunus domestica L., ottenuto dalla macerazione delle foglie essiccate in glicole propilenico, e descrive la metodologia SPE (solid-phase extraction) impiegata per rimuovere il glicole propilenico e misurare la stabilità dell’ingrediente.
Oltre al Prunus domestica L., sono oggetto di studio le vinacce di scarto del processo di vinificazione per la loro attività antiossidante dovuta ai biocomposti tra cui l’acido ellagico, e un impiego come esfoliante. E ancora i baccelli delle arachidi (Arachis hypogaea L) – da cui si ricava un estratto ricco di antiossidanti con elevata presenza di polifenoli – e di alchechengio (Physalis peruviana), per ottenere un estratto con una importante azione anti-aging rilevata da test in vitro su fibroblasti umani.
Gli acidi idrossicinnamici, tra cui l’acido caffeico, l’acido ferulico, l’acido sinapinico, l’acido cumarico, l’acido gallico e l’acido clorogenico, sono idrossi derivati dell’acido cinnamico. Gli acidi idrossicinnamici e loro derivati presentano un’attività antiossidante, anti-collagenasi, antinfiammatoria, antimicrobica e anti-tirosinasi, e protezione dai raggi UV, e possono essere utilizzati nel trattamento anti-invecchiamento, anti- infiammatorio, nell’iperpigmentazione e discromie. Tali acidi possono essere estratti dagli scarti di produzione vegetale, in particolare da carciofo (Cynara scolymus), melanzana (Solanum melongena), caffè verde (Coffea arabica), maqui (Aristotelia chilensis), melograno (Punica granatum), mango (Mangifera indica L.), tabacco (Nicotiana tabacum) o loro combinazioni.
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(info parzialmente tratte da Kosmetica, giugno 2019)