Cosmetico: cosa succede nel 2018

Grandi news per il mondo cosmetico: dall’elezione del nuovo Presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti, alla presentazione dei dati di chiusura del 2017

Renato Ancorotti, neo Presidente di Cosmetica Italia

Per il mondo cosmetico giovedì 21 è stata una giornata ricca di news: prima l’elezione di Renato Ancorotti, fondatore e presidente dell’omonima azienda, a nuovo Presidente di Cosmetica Italia per il triennio 2018-2021 e poi la presentazione della nuova edizione del Beauty Report in abbinamento all’analisi statistica del Centro Studi e Cultura d’Impresa con i relativi dati di chiusura del 2017.

Che cosa emerge dal Beauty Report? Il primo dato, riguardante il comparto cosmetico, è positivo: con un fatturato prossimo agli 11 miliardi di euro (+3,6% rispetto al 2016) il cosmetico si conferma come uno dei settori trainanti del Made in Italy con una tenuta strutturale maggiore rispetto ad altri comparti.

IL RAPPORTO CON I SISTEMA CREDITIZIO E FINANZIARIO

Buono anche il rapporto con il sistema creditizio e quello finanziario che  si delinea principalmente lungo due assi: da un parte cresce la domanda di credito per nuovi investimenti volti ad acquisire macchinari e tecnologie produttive, a realizzare nuovi siti o ampliare quelli esistenti e a sviluppare la rete vendita, show-room e rafforzare la presenza all’estero, mentre dall’altra si assiste ad un’apertura verso l’extrabancario per accompagnare lo sviluppo dell’impresa, anche qui, a più livelli: dal rafforzamento del capitale all’ingresso di nuovi soci, dalla managerializzazione alla revisione della governance, dalle alleanze di impresa alla internazionalizzazione, dalla digitalizzazione dell’azienda al passaggio generazionale.

L’atteggiamento delle aziende verso l’ingresso di un soggetto finanziario nel capitale d’impresa è positivo, ma prudente: si prediligono le quote di minoranza e, nel caso di un Fondo, è vincolato al fatto che quest’ultimo sappia tener conto delle caratteristiche e delle necessità specifiche dell’azienda.

IL MERCATO COSMETICO

Il trend positivo è confermato anche dai dati pubblicati dal Centro Studi e Cultura d’Impresa. La ripresa dei consumi interni ( +1,7%) unita alle eccellenti performance dell’export, che cresce del 7,1% toccando quota 4.617 milioni, contribuisce al saldo positivo della bilancia commerciale che raggiunge i 2,5 miliardi.

I dati del settore cosmetico

La profumeria, al secondo posto dopo la GDO con il 19% delle vendite, è l’unica a registrare una lieve flessione (-0,9%); bene invece la GDO che chiude il 2017 con un +1,5% grazie allo sviluppo dei monomarca e dei negozi specializzati in casa e toiletries e benissimo le vendite dirette (+21,5%) trainate dall’e-commerce. In ripresa anche i canali professionali – saloni di acconciatura ed estetica registrano rispettivamente +1,9% e il 2,4%- e la farmacia che, dopo un periodo di stallo, chiude con un +2%.

CONSUMATORI PIU’ ESIGENTI E PIU’ INFORMATI

Decisamente più positivo anche l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei prodotti cosmetici: nei consumi permane sobrietà, attenzione verso l’equilibrio qualità/prezzo e una propensione verso la pluralità dei canali d’acquisto. Le scelte di consumo si orientano verso le fasce di prezzo più basse, soprattutto online, e sui prodotti premium mentre è crisi profondi per i prodotti di fascia intermedia.

I consumatori hanno reagito alla crisi puntando su prodotti di alta qualità anche se più costosi e su punti vendita dove, oltre a qualità ed accoglienza, si possa vivere una shopping experience ricca di emozioni, cure e conoscenze. Cresce la richiesta di prodotti personalizzati, che rispecchiano le caratteristiche fisiche ed estetiche della persona, anche se questo comporta costi di acquisto più alti.

Evolve anche il rapporto tra cosmetico e informazione: da un lato c’è maggiore consapevolezza nel momento dell’acquisto, perché ci si sente più esperti e più informati sui prodotti, dall’altro il consumatore è “affamato” di nuove informazioni, che ricerca soprattutto su Internet,  sul prodotto, sulle modalità di applicazione e sui risultati.

Il negozio fisico rimane il riferimento per la prova del prodotto, mentre online si acquista soprattutto per i prezzi competitivi, per le promozioni e per conoscere le opinioni di chi l’ha già provato.