PerFumum, dal 15 febbraio fino al 21 maggio, il Palazzo Madama di Torino ospita una mostra che racconta la storia dei profumi dall’Antichità ad oggi.
Dal 15 febbraio al 21 maggio 2018, Palazzo Madama ospiterà la mostra PerFumum, i
profumi della Storia. Un racconto sull’evoluzione e la pluralità dei significati del profumo dall’Antichità greca e romana al Novecento, visto attraverso più di duecento oggetti esposti, tra oreficerie, vetri, porcellane, affiches e trattati scientifici.
Il desiderio di trattenere i profumi, conservarli e di godere della loro fragranza ha accompagnato l’uomo sin dall’Antichità. Partendo dalle civiltà egizia e greco-romana, l’esposizione racconta l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e i profumi attraverso i significati assegnatigli nel corso della storia: da simbolo dell’immortalità, associato alla divinità, a strumento di igiene, cura del corpo e seduzione.
PerFumum, curata da Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama, e allestita in Sala Atelier, presenta oggetti appartenenti alle collezioni di Palazzo Madama e numerosi prestiti provenienti da musei e istituzioni torinesi.
Fondamentale è stata anche la collaborazione con il Musée International de la Parfumerie di Grasse (Francia) che, insieme ad una preziosa selezione di opere, ha messo a disposizione gli apparati multimediali sulle tecniche della profumeria.
PERFUMUM: LA RASSEGNA DI INCONTRI
A completamento della mostra, per gli appassionati della profumeria l’Associazione culturale torinese Per Fumum organizzerà una serie di incontri internazionali sulla cultura dell’olfatto. Dalla presentazione di profumi storici dell’Osmothèque di Versailles, all’incontro con creatori di profumi riconosciuti a livello internazionale, fino ad appuntamenti legati al mondo food & beverage.
Gli incontri si terranno il 16, 17, 18 febbraio e il 7 e 8 aprile 2018 presso Palazzo Madama e altre sedi. Prevista anche la presenza di Luca Maffei, creatore di fragranze, che per l’occasione darà vita a degli odori-profumi che verranno diffusi nelle sale del Palazzo ispirati alle collezioni storiche del museo del periodo romano, medievale, rinascimentale e barocco.
IL PROFUMO NELLA STORIA
Nell’Europa del primo Medioevo sopravvive la concezione protettiva e terapeutica del profumo. L’uso dei profumi a contatto con il corpo viene fatto con lo scopo di allontanare le malattie.
La civiltà islamica sviluppa e innova la cultura greca e romana, persiana e bizantina, introducendo importanti conquiste tecnologiche, come il perfezionamento dell’arte della distillazione compiuto da Avicenna.
L’età rinascimentale vede la progressiva laicizzazione dei significati del profumo, il cui uso si fa più esteso e articolato presso le classi sociali più elevate. Gli antichi trattati circolano grazie alle edizioni a stampa, fioriscono nuovi ricettari che propongono la fabbricazione individuale dei profumi, si sviluppa la profumeria alcolica.
Dal Seicento, la supremazia nel campo della produzione dei profumi spetta incontestabilmente alla Francia. Nascono nuove fragranze, sempre più orientate verso le note floreali e leggere, conservate in flaconi in vetro o porcellana, oppure diffuse negli ambienti grazie a pot-pourri e bruciaprofumi.
L’Ottocento apre la strada alla “democratizzazione” del profumo, che da prodotto riservato alle élites diventa accessibile a fasce più ampie di popolazione.
Il percorso espositivo offre infine una ricca panoramica sul Novecento grazie ai prestiti provenienti da collezioni private che hanno consentito di arricchire il percorso con un’ampia carrellata di flaconi, come quelli creati da René Lalique per François Coty, manifesti, calendari e etichette di case produttrici di profumo.