Multicanalità, nuovi trend e nuovi stili di consumo. Ecco cosa sta accadendo nel settore della bellezza e cosa dobbiamo aspettarci dal mondo retail
Il destino del mercato cosmetico è la multicanalità? E quali saranno i trend che ispireranno il mondo beauty nei prossimi anni?
I trend, presentati di recente a Milano dall’Osservatorio My-PR Nextatlas e già anticipati durante la scorsa edizione di Cosmoprof, parlano di un settore meno autoreferenziale, frutto di una contaminazione di concetti e valori che provengono dal travel, dal lusso sostenibile, dal fashion e dal food.
Selfie-Ready: introdotta dalle nuove generazioni (Millennials), questa tendenza sviluppa prodotti per una pelle “a prova di selfie”. Il trend spopola anche nella medicina estetica con una richiesta di ritocchini soft (filler , botox, biorivitalizzanti…) tra le under 30.
Urban Shield: in questo trend rientrano i prodotti che proteggono dall’inquinamento e dallo stress.
Sensoriality: dall’Europa al Giappone, dagli Stati Uniti alla Corea, il mantra per tutti è sensorialità. I laboratori cosmetici di tutto il mondo non trascurano nessun dettaglio (texture, pack, profumazione…) per sviluppare cosmetici che diano emozione e stimolino i 5 sensi. Belli da vedere e piacevoli da usare, i cosmetici 3.0 hanno un effetto positivo sulla pelle e sulla mente.
Genderless: come già accaduto nella Moda, lo stesso accade nel Beauty dove skincare e make up si fanno unisex. Mentre il look della donna si fa più androgino, l’uomo rivendica anche per sé l’uso di cosmetici e prodotti di bellezza, all’insegna di un mercato più fluido ed emancipato.
Cosmesi Etnica: la tendenza qui è duplice: da un lato, si punta allo sviluppo di prodotti legati a particolari caratteristiche etniche; dall’altro, si importano attivi e particolari rituali di bellezza da altri paesi o culture.
Fast Beauty: ancora una volta è il mondo della Moda a ispirare il Beauty. Dopo il fashion, debuttano anche nel beauty i prodotti “fast” di rapido consumo, a maggior rotazione e con prezzi accessibili
Hypersensitive: sul mercato aumentano le formule specifiche per le pelli reattive, sensibili e delicate.
Viva vegan: c’è sempre più interesse verso i prodotti naturali, green, free of …
MULTICANALITA’
Analizzando i dati forniti da Cosmetica Italia sul settore cosmetico ci accorgiamo che l’andamento, seppur nel complesso positivo, varia da canale a canale.
Mentre consumatori sempre più digital, informati ed evoluti plasmano nuovi modelli di consumo, il mondo retail deve ripensare la propria identità (e quindi anche il proprio futuro) in chiave 3.0.
Se farmacia e GDO devono puntare maggiormente sull’ammodernamento del layout e sul potenziamento della shopping experience, la profumeria non ha ancora le competenze digitali per soddisfare le nuove generazioni, cosa che invece fanno molto bene i monomarca e gli operatori web. I nuovi trend di consumo parlano di ecommerce, di shopping experience, ma anche di multicanalità come modalità di scelta e di acquisto.
Ma che cosa significa multicanalità? È un fenomeno destinato a mettere in ginocchio i negozi tradizionali oppure la strada è quella dell’integrazione on e off line?
Secondo una ricerca condotta da Human Highway per Cosmetica Italia, il 60% degli acquisti tradizionali di prodotti di una certa rilevanza è preceduto dalla raccolta di informazioni online e il 92% degli acquirenti porta con sé lo smartphone durante lo shopping.
La stessa ricerca rileva che oltre il 70% delle insegne prese in esame, pari a circa 20.000 punti vendita, dà agli acquirenti la possibilità di acquistare online gli stessi prodotti che il consumatore può trovare nel negozio “fisico”.
Se la maggioranza dei consumatori (96%) preferisce ancora acquistare nel punto vendita tradizionale, è altrettanto vero che gli utenti dimostrano di apprezzare (molto) l’integrazione dei canali.
MULTICANALITA’: IL SERVIZIO BOOK & COLLECT
Un valido esempio di quanto detto è rappresentato dal servizio Clicca e Ritira. Il servizio, ad oggi disponibile solo nel 19,5% dei punti vendita, consente di ritirare in negozio un prodotto acquistato online oppure, nella versione Book & Collect, prenotato online.
Solo una minoranza delle insegne lo ha attivato, eppure i benefici per il punto vendita tradizionale e per il brand sono innegabili: maggior numero di acquirenti e di passaggi nel punto vendita tradizionale, alto livello di soddisfazione di quei clienti che hanno la necessità di avvalersi del servizio (solo il 12% degli acquirenti online ha un servizio di portineria – Dati Human Highway/Netcomm), aumento fidelizzazione verso il brand/insegna, alta profilazione del cliente e delle sue preferenze d’acquisto.
CONCLUSIONI: MULTICANALITA, UNA RISORSA PREZIOSA
Da quanto detto sin qui emerge chiaramente quale sia il ruolo dell’online, quale straordinaria fonte di dati sui comportamenti di consumo dei clienti esistenti e di quelli potenziali, nel supportare il brand nella creazione di esperienze di consumo uniche e altamente fidelizzanti e l’importanza strategica della multicanalità.
Il ruolo del web, quindi, è duplice: analizzando il bacino di acquirenti online l’impresa può identificare i segmenti chiave da sviluppare e adottare una strategia multicanale mirata, ma può anche, sfruttando la flessibilità e le potenzialità del web, sviluppare al meglio il retail fisico, ancora oggi il canale di riferimento per la maggioranza dei consumatori.
Sull’impatto dei digital sui nuovi comportamenti di consumo e i nuovi trend dei consumatori digitali, vi segnaliamo questo e-book gratuito, un estratto della ricerca realizzata da Netcomm in collaborazione con Magnews, scaricabile a questo link.