Beauty: tra contaminazioni e nuove forme di comunicazione

Beauty tra nuovi trend, contaminazioni e nuove forme di comunicazione. Un’indagine presentata a Milano svela l’evoluzione del settore

Un’indagine condotta da My PR–NEXTALAS sulle tendenze del settore cosmetico presentata qualche giorno fa a Milano ha offerto un’interessante panoramica sul settore e sul nuovo volto del consumatore beauty: viaggiatore del mondo, etico, consapevole e sicuro di sé.

L’avvento di nuove tecnologie e di nuovi modelli di consumo ha portato ad un profondo rinnovamento del settore beauty, che oggi si caratterizzata per nuovi trend frutto di contaminazioni con altri settori.  Se le parole d’ordine del beauty 3.0 sono slow, diversity, sustainability, bio-organic, la comunicazione passa attraverso tre grandi filoni: storytelling,  provocazione ed edutainment.

STORYTELLING, EDUTAINMENT E PROVOCAZIONE

Lo storytelling, protagonista della comunicazione degli ultimi anni, vede lo spazio digitale ( social e web) come luogo privilegiato per stabilire un contatto diretto con il consumatore che diventa protagonista assoluto della comunicazione.

Il racconto, così nuovo e diverso nella modalità, trasforma il consumatore in un soggetto attivo creatore di contenuti e portavoce dei valori del brand. L’obiettivo è quello di creare empatia tra utente e l’azienda e i suoi prodotti.

Se alcune campagne utilizzano un linguaggio di rottura e fanno della provocazione l’elemento chiave, altri progetti lavorano sulla costruzione del valore (edutainment).

Mentre l’utente diventa primo consulente dell’azienda e suo ambasciatore spontaneo, la comunicazione viaggia lungo nuovi binari- web e social – e in maniera integrata ( web+ stampa+ TV) obbligando le aziende a rivedere i loro investimenti in comunicazione e a coinvolgere nuove figure ( blogger, influencer, youtuber, vlogger…) . La vendita è solo l’atto conclusivo di un processo di costruzione di valore che ha il suo perno nel ConsumAutore.

I BEAUTY TREND 3.0

Se il Beauty si conferma un settore cruciale del Made in Italy e fucina di nuovi stili e tendenze di consumo, si può dire che lo stesso sia frutto di tendenze provenienti da altri settori. A concetti-chiave come natural, bio, organic, fesh e pure, che testimoniano la ricerca di concept più autentici e meno artificiosi, si affiancano tendenze mutuate dal mondo del lusso, dei viaggi o del food, all’insegna della cross-contamination e della trasversalità.

Slow: l’ispirazione viene dal mondo dei viaggi e nasce dal desiderio di abbandonare i ritmi frenetici per trovare nuovi spazi, nuovi percorsi e una nuova consapevolezza. Lo slow beauty diventa uno stile di vita, un momento da dedicare alla cura di sé e alla riscoperta del benessere.

Diversity: è stata la moda ad aver sdoganato in passerella modelle di etnia diversa, trasgender e plus-size rivendicando la diversità come elemento portatore di cultura e valore.

Sustainability: il primo ad abbandonare sfarzo e superficialità per riscoprire la qualità assoluta nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo è stato il mondo del lusso, seguito a ruota dagli altri settori. Ora è la volta del beauty, che punta su prodotti naturali e va alla ricerca di una bellezza autentica e consapevole.

Bio-organic: dal food al beauty il passo è stato breve. La bellezza non si ferma alla qualità e all’eticità del prodotto finito, ma pone attenzione alla qualità delle materie prime impiegate e alla loro provenienza.