Perché la Corea viene considerata da molti come la nuova frontiera della cosmetica? Lo abbiamo chiesto a tre specialisti internazionali: Kristina Markovski, Chaewon Lee e Michele Superchi
La Corea, da tempo, è considerata il “paradiso” della cosmetica e il perché è presto spiegato.
Migliaia di prodotti lanciati ogni anno, una cura maniacale per la pelle e un massiccio ricorso alla chirurgia estetica, per inseguire un ideale di bellezza dai canoni ben definiti.
É il ritratto della Corea: un paese moderno, avanzato, che rappresenta un’opportunità incredibile per chi vuole esportare e una fonte inesauribile di novità, tendenze, prodotti a cui ispirarsi.
Con i suoi numeri da capogiro- si parla di 9.2 miliardi di dollari di fatturato nel settore cosmetico e decine di migliaia di prodotti di skin-care, make up e device lanciati ogni anno– la Corea è uno dei mercati più seguiti da aziende e consumatori di tutto il mondo ed è proprio qui che hanno origine molte tendenze beauty destinate a far breccia anche in Occidente.
Nonostante le profonde differenze esistenti con il mondo occidentale, sono moltissimi i brand coreani presenti anche da noi.
Vengono dalla Corea alcuni dei cosmetici più venduti in Oriente, che iniziano a comparire anche sui nostri scaffali: i prodotti a base di bava di lumaca o al burro di cotone.
Non solo. I coreani vantano una grande tradizione in fatto di beauty incentrata sulla perfezione. Pensiamo alla beauty routine coreana, un rituale di bellezza che prevede l’uso di ben 10 prodotti viso per ottenere un effetto perlescente: una pelle luminosa e priva di imperfezioni.
L’attenzione all’estetica, punto fermo dei coreani, si riflette anche nel packaging: flaconi e contenitori così irresistibili da indurre un vero e proprio acquisto di impulso.
Caratteristiche che, messe assieme, fanno della Corea una “macchina” della bellezza.
COREA, WHERE BEAUTY BEATS
Per conoscere più da vicino questo Paese e le sue caratteristiche, abbiamo rivolto alcune domande a tre specialisti del mercato internazionale: Kristina Markovski, Senior Forecast Editor; Chaewon Lee, Marketing and Sales Manager Corea e Michele Superchi, Marketing and Sales Manager Beautystreams Italia
1- Perché proprio la Corea, e non il Giappone o la Cina, viene considerata il punto di riferimento per i trend di consumo di domani?
Chaewon Lee: Il Giappone ha offerto per anni un panorama cosmetico molto interessante per le aziende occidentali, costantemente affacciate alla finestra del nuovo. Negli ultimi anni, tuttavia, il Giappone ha attraversato un periodo economico travagliato, che si è poi riflesso in un rallentamento del mercato cosmetico interno.
Inoltre, in un’industria in cui la comunicazione regna sovrana, le aziende giapponesi hanno talvolta fallito a comunicare efficacemente le qualità dei loro prodotti ai consumatori extra-asiatici, mirando principalmente al mercato interno. Prevalentemente per questa ragione i loro prodotti non hanno avuto un particolare impatto sulla piazza della cosmesi internazionale e le loro proposte innovative sono rimaste, per la maggior parte, silenti e/o impercettibili.
La Cina, pur avendo una crescita incredibile a livello economico, pensiamo sia ancora nella fase della ricerca della giusta via per definire un proprio stile all’interno del panorama cosmetico.
Oggi la bellezza sudcoreana offre per i consumatori una via di mezzo perfetta tra “innovazione costante” ed “efficacia”, ed è quindi preferita da molti.
2- Non è un paradosso visto che le donne e gli uomini coreani hanno pelli e abitudini cosmetiche molto diverse da quelle europee?
Kristina Markovski: Certo, le pelli sono molto diverse, ed è per questa ragione che il mercato coreano è così interessante. Le aziende occidentali si sono domandate: ”Come mai prodotti provenienti da un paese così diverso stanno riscontrando tanto successo tra i nostri consumatori?” La risposta è: innovazione e comunicazione.
INNOVAZIONE : per rispondere ai diversi e nuovi bisogni della pelle provocati dall’inquinamento ambientale e da una chirurgia estetica quasi quotidiana, le aziende cosmetiche hanno fatto importanti investimenti per lo sviluppo di nuove tecnologie e nella ricerca di nuovi ingredienti per ottenere una pelle sana ed esteticamente perfetta. Canone di bellezza condiviso in tutto il mondo.
COMUNICAZIONE : grazie ai media e all’enorme network di blogger coreane seguite in tutto il mondo, questi prodotti sono stati conosciuti velocemente, attraverso il passaparola digitale. A questo va aggiunto che giganti della cosmesi, come Amorepacific e LG, investono cifre esorbitanti per promuovere le loro linee.
3- Che cosa trasforma una beauty routine specifica di un Paese, o di una popolazione, in un trend destinato ad essere esportato in tutto il mondo?
Michele Superchi: Ci sono sicuramente diversi fattori. Come è stato detto prima, uno di questi, specialmente per la Corea del Sud, è quello dei social media e blogger, particolarmente importanti per influenzare le preferenze dei consumatori finali.
Un altro fattore rilevante è il come i prodotti vengono presentati al pubblico.
In Corea le aziende beneficiano di leggi meno severe riguardo le dichiarazioni relative ai prodotti, i così detti “Product Claims”, e possono quindi permettersi frasi più incisive, attirando l’attenzione di blogger e consumatori finali.
4- Fra tante le tendenze sul mercato come si colgono quelle destinate a divenire dei must?
Michele Superchi: Individuare i trend di mercato del futuro è diventata oggi una sfida che ogni azienda deve vincere per restare sulla cresta dell’onda nel lancio dei nuovi prodotti.
All’interno di Beautystreams, grazie ad oltre 200 esperti in 5 continenti, studiamo da vicino ogni mercato, e individuiamo velocemente i nuovi trend.
Queste informazioni, unite ad analisi socio-economiche e dei nuovi prodotti sul mercato, sono poi elaborate dal nostro centro creativo per individuare i nuovi “must” e reinventarli, in modo tale da offrire inspirazioni uniche ai nostri clienti.
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