Fast beauty: dopo la moda anche la cosmesi guarda sempre più alla novità, all’immediatezza, personalizzazione e unicità.
Fast beauty: dopo la moda anche il beauty diventerà un prodotto da fast-consumption?
Forse non varrà per tutti i cosmetici, ma quel che è certo è che anche il mondo beauty sta cambiando. Anche nella cosmesi, e soprattutto nel make up, si sta facendo strada un’attitudine al consumo nuova, permeata di nuovi valori e sensibile alle possibilità offerte dalla tecnologia e alla sua capacità di abbattere tempo e spazio.
Se è vero che l’esperienza di acquisto è sempre più legata alla grande disponibilità di informazioni, è altrettanto innegabile che, mai come adesso, questo spinga il consumatore a desiderare unicità e immediatezza nell’esperienza di consumo.
Esigenze difficili da conciliare con le logiche dei grandi numeri e dell’economie di scala che hanno fatto da sfondo al mercato per molto tempo.
Per saperne di più sull’argomento fast & beauty abbiamo rivolto alcune domande a Michele Superchi, Direttore marketing e vendite di Beautystreams*, punto di riferimento assoluto per le industrie di bellezza e di packaging alla scoperta delle nuove tendenze.
1- Anche nel mondo della cosmesi si sente parlare di fast-consumption, un trend che si ispira a quanto sta accadendo nella moda dove alcuni marchi hanno reso subito disponibili in negozio i capi presentati alle sfilate. Questo fenomeno, secondo lei, non rischia di portare a prezzi bassi e rotazioni continue?
Quello della “fast fashion” è un modello di mercato che cominciò ad apparire negli Stati Uniti nel 1990, ma che ha le sue origini qualche decennio prima, negli anni ’80.
Durante questo periodo, infatti, le aziende cominciarono a passare da un “product-focus” ad un “consumer-focus”, mettendo i bisogni della gente al centro della mission delle aziende, piuttosto che il prodotto stesso. Il modello di produzione che deriva da questo cambiamento è generalmente chiamato “risposta rapida” (“Quick response”), con l’obbiettivo da parte delle aziende di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze dei consumatori.
Considerato che il “fast fashion” non è stata altro che una declinazione del modello “risposta rapida” per l’industria dell’abbigliamento, non mi sorprenderebbe se vedessimo lo stesso fenomeno nell’industria del make up. Già negli ultimi anni, le nuove collezioni sono state caratterizzate da packaging più piccoli, per favorire il consumo del prodotto e incrementare le vendite.
Inoltre, diverse aziende hanno anche aumentato i lanci di prodotto, passando dalle due collezioni stagionali a più di 28 in un anno, rendendo il settore molto più veloce e dinamico.
2- Che tipo di impatto potrebbe avere questa tendenza così “fast” sui consumi e sulla rotazione dei prodotti sullo scaffale?
A livello di rotazione dei consumi, il mondo della cosmetica si svilupperà molto probabilmente sulla falsa riga di quello della moda.
Negli ultimi anni gli stilisti hanno cominciato a chiamare i loro capi “ready to live”, invece di “ready to wear”, riferendosi alla disponibilità immediata di comprare la nuova collezione poco dopo la sfilata. Essendo la moda un’ottima piattaforma per scoprire nuovi looks e make up designs, molti consumatori hanno cominciato a seguire queste sfilate, e a desiderare i prodotti presentati il più velocemente possibile.
A fronte di questa nuova tendenza, le aziende hanno investito molto sia in e-commerce che m-commerce (mobile commerce) rendendo, in questo modo, ogni prodotto disponibile a qualsiasi persona in tutto il mondo. Questi mercati online sono stati caratterizzati da crescite incredibili nell’ultimo periodo, soprattutto nelle regioni dell’emisfero meridionale, dove la crescita è stata quasi tre volte superiore rispetto a quelle dell’altro emisfero.
A livello di rotazione dello scaffale, questo si tradurrà, molto probabilmente, nel lancio di ulteriori collezioni “Limited Edition”. Grazie a queste collezioni ogni azienda potrà mirare ad un segmento specifico del mercato e mantenere allo stesso tempo la propria flessibilità, in uno stile puramente “mordi e fuggi”.
Anche la prospettiva di comunicazione cambierà significativamente. Ogni azienda si concentrerà particolarmente su collaborazioni con persone famose e sullo story-telling, per comunicare ai consumatori con storie ed emozioni, invece che caratteristiche di prodotto.
3- Come si concilia l’ approccio “tutto per tutti” con la necessità e la richiesta di personalizzazione dei prodotti?
L’approccio ” tutto per tutti ” può andare di pari passo con il concetto di personalizzazione in diversi modi
Le nuove offerte, per esempio, stanno dando agli utenti sempre maggior potere per modificare le formulazioni dei prodotti esistenti, cambiando texture e rifiniture, per soddisfare le diverse esigenze e i diversi desideri.
Per quanto riguarda il make up, alcune aziende hanno già cominciato ad offrire la possibilità ai consumatori di scegliere personalmente le nuances per le loro palette colori , ma ancora poco è stato fatto per creare gamme colori per ogni tonalità della pelle. Questo sarà sicuramente uno sviluppo del futuro, specialmente ora che i consumatori sono sempre più informati grazie ai social media.
Dal punto di vista della cura della pelle e dei capelli, la possibilità di partire da una formulazione base da modificare poi con booster a seconda dei vari climi, diventerà sempre più comune; Il consumatore potrà scegliere additivi di proprio gradimento, per dare sfumature di tendenza ai prodotti esistenti.
* Beautystreams è una fonte autorevole per le industrie di bellezza in tutto il mondo. Grazie a più di 200 esperti e a ricerche specializzate per l’industria della bellezza, Beautystreams aiuta ogni giorno aziende su 5 continenti nello sviluppo del prodotto, del design creativo e nel marketing, ispirandoli con immagini e contenuti unici.