I risultati di studi recenti hanno dimostrato che i rifiuti organici provenienti da taglio e sfalcio delle aree verdi urbane possono rappresentare un’alternativa ecologica alle coltivazioni tradizionali nella preparazione di prodotti cosmetici.
Quattro piante spontanee comuni presenti nelle aree adibite a verde pubblico dell’Europa centrale, ossia il ginestrino, l’erba medica lupulina, l’ambretta e la piantaggine, sono state sottoposte ad estrazione per valutarne la bioattività cutanea. Il risultato mostra la presenza di metalli benefici per la salute della pelle e fenoli bioattivi come quercetina, kaempferolo, luteolina e apigenina. In particolare l’ambretta ha mostrato una notevole attività inibitoria dell’elastasi.
La ricerca cosmetica non si ferma mai e, di pari passo con l’industria, vira decisamente verso l’escosostenibilità, a beneficio della tutela ambientale planetaria e di un’utenza sempre più attenta ed esigente.
Fonte_Kosmetica N6_ Petrovic et al., 2022. Waste and Biomass Valorisation 13