Il tempo della pandemia ha modificato sensibilmente ritmi e priorità del mondo che conoscevamo, e ciascun settore ha dovuto riorganizzarsi per adattarsi a modalità e dinamiche differenti necessarie per superare non solo le distanze, ma l’impossibilità della prossimità.
Tra i settori più colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria c’è la formazione, ambito in cui emerge un quadro tutto sommato positivo per quanto riguarda la capacità di adattamento e organizzazione dimostrata dagli insegnanti nel garantire la continuità didattica con la modalità a distanza. Secondo alcuni studi, il 53% dei docenti ha rivoluzionato il proprio modo di fare lezione per adattarlo alla DaD sperimentando e sfruttando app, video e social network soprattutto per riuscire a mantenere vivo il rapporto empatico con gli studenti. Solo il 4% ha fatto ricorso alle vecchie lezioni registrate.
Se nella gran parte dei casi le criticità appaiono legate ai limiti effettivi dell’apprendimento da remoto – mancanza di relazioni e interazione interpersonale, riduzione della motivazione, maggiori preoccupazioni per il futuro occupazionale – nel lungo periodo emergono i vantaggi, specialmente per chi sceglie di utilizzare le opportunità messe in campo dalla formazione professionale online. Sono stati in molti a voler considerare tale scelta come un’occasione di apprendimento che consente di condividere contenuti superando le distanze con conseguente risparmio di costi e che, non imponendo trasferimenti, resta fruibile anche per chi lavora. Inoltre, permette di modulare ritmi e tempi di apprendimento e contare su contenuti sempre disponibili.
Oggi, i bisogni di chi sceglie un’esperienza di formazione a distanza si realizzano nelle aule digitali, durante i question time e le lezioni in streaming, nei diversi momenti di incontro e confronto organizzati sulle piattaforme. Creare uno spazio condiviso in cui è possibile prendersi cura anche della capacità di riconoscere, comprendere e gestire consapevolmente le emozioni proprie e altrui in un momento in cui anche la sfera emotiva viene giocoforza virtualizzata, è possibile solo online. Uno dei tanti paradossi al tempo del new normal, che rimescola le carte, ci confronta con continue prove di efficienza ed efficacia, mette in gioco ogni nostro aspetto e tocca ogni nostra corda, definendo i paradigmi fluidi e dinamici di una nuova quotidianità never normal.
(Fonte: inside marketing.it)