Progettare da zero un percorso di formazione di eccellenza per creare una figura professionale inedita nel settore cosmetico, dotata di un bagaglio di competenze ricco e composito come l’ambito cui fa riferimento, allo stesso tempo dinamica, innovativa, autorevole punto di riferimento commerciale in grado di presentare sul mercato l’intera produzione cosmetica internazionale con precise competenze scientifiche.
Riuscire ad entrare in punta di piedi nei più prestigiosi atenei italiani solo con la forza di un’idea nuova, intelligente e di forte impatto: un’idea che mancava e che ha appassionato tanti.
Portare avanti anche 3 edizioni di corso in un anno, formare oltre 400 professionisti richiesti da aziende e retail, centri benessere e medicina specialistica, con un tasso di occupazione che sfiora il 90%.
Ci vuole uno sguardo attento, una passione sfrenata per saper osservare l’orizzonte del settore salute e benessere, vedere uno spazio vuoto e capire che è giusto colmarlo. Una grande sensibilità per cogliere in ogni piccola increspatura di questo mare vasto un’opportunità di conoscenza che vale la pena inserire tra i saperi indispensabili ad aggiungere spessore e valore alla sua creatura, cucirle addosso un piano didattico sempre in progress che si arricchisce di temi, spunti e novità con la stessa velocità di movimento del mercato di riferimento.
Questo e molto altro è Marisa Ascioti, ideatrice e pioniera di questa nuova formazione cosmetica che nasce dalla sua esperienza di farmacista e cosmetologa, coniugata allo studio del marketing, autrice di testi tecnico professionali e ormai diventata anche esperta di formazione, che da anni dà il suo considerevole apporto al settore della salute e del benessere grazie alla qualità di progetti didattici all’avanguardia.
Iniziamo dal primo e unico corso in Italia che ha inventato una professione – l’Informatore Cosmetico Qualificato (ICQ®), di cui la dottoressa Ascioti è ideatrice e direttore; del FarmacosmesiLab, primo progetto di organizzazione e gestione del reparto dermocosmetico in farmacia; della recente iniziativa di Educazione Cosmetica per i Consumatori (ECC). Inoltre, è la fondatrice dell’associazione AIICQ – Associazione Italiana Informatori Cosmetici Qualificati – e promotrice di importanti partnership professionali per la valorizzazione di una figura professionale ormai irrinunciabile sia nel B2B che nel B2C .
Un direttore d’orchestra che ha iniziato da sola, confortata da un compagno di viaggio eccezionale il professor Giuseppe Lamonica, già Direttore del dipartimento di Farmacia dell’Università di Messina, che ha creduto fin da subito in lei e nel progetto ICQ e dal dr. Franco Brambilla, già Vice Presidente di Cosmetica Italia che ha avvalorato l’idea fondando insieme con lei l’Associazione Italiana degli Informatori Cosmetici Qualificati a cui afferiscono tutti gli allievi diplomati, che oggi vanta partneship nel recruitment del settore ed è in fase di accreditamento al MISE.
Quando si capisce di avere avuto un’idea vincente?
Diciamo che i riscontri sono stati positivi sin da subito: l’accoglienza da parte degli atenei, dell’associazione italiana delle imprese cosmetiche – Cosmetica Italia – e il numero di iscrizioni, hanno evidenziato l’interesse a più livelli. Personalmente ci ho creduto molto ed è stata questa la vera motivazione che ci ha fatti arrivare fin qui. Un progetto pionieristico è una voce nel deserto …prima di essere ascoltati, bisogna ripetere forte e a lungo il messaggio…
Perché è così importante divulgare i temi della cosmetica?
Quando ho pensato a ICQ, dopo anni di studio e lavoro in ambito aziendale, in farmacia, in università, mi sono stupita di notare come una disciplina antica e ricca di contenuti fosse tenuta in così poca considerazione sia nell’immaginario collettivo che in ambiti scolastici e accademici. La cosmetologia infatti è scienza, natura, cultura, comunicazione ma soprattutto non bisogna dimenticare che la cosmetica fa parte della storia dell’uomo. La ricerca e lo sviluppo di rimedi cosmetici sono documentati nei secoli, ma col tempo il ricorso a queste pratiche si è confuso – per fattori sociali ed economici – con un bisogno esclusivo della donna, e quindi svilito e relegato in secondo piano. Oggi che la ricerca di benessere è un valore culturale diffuso, ritengo che tutte le tematiche che ruotano attorno al prodotto e al bisogno cosmetico vadano chiarite e trasmesse, per sensibilizzare verso una nuova consapevolezza e verso il ‘’rispetto’’ di questa scienza ricchissima di contenuti ma soprattutto importante per tutti, perché tutti facciamo uso di prodotti cosmetici ogni giorno della nostra vita.
Qual è l’aspetto più interessante del suo lavoro?
Ogni volta che inizia un’edizione del corso ICQ, mi stupisco sempre delle motivazioni degli studenti: belle, interessanti, ognuna suo modo traduce la sensibilità e il bisogno di sapere di più. Alla fine del percorso, quelle stesse motivazioni sono diventate certezze, con in più il desiderio di comunicarle ad altri, per professione o per passione, non fa differenza. Direi che è quasi commovente scoprire che il rigore e nello stesso tempo il piacere di apprendere e trasmettere la cosmetica siano allineati da un denominatore comune: la conoscenza di una disciplina la cui importanza delle implicazioni e dei contenuti stenta ancora ad emergere pienamente. L’entusiasmo delle classi, vedere che quasi tutti i partecipanti sono infine assorbiti dal settore, è la gioia più grande che questa idea, nata per caso, mi restituisce e che si rinnova ad ogni edizione.”