Congiunturale 2018: i trend canale per canale

Presentati a Milano i dati dell’Indagine Congiunturale del primo semestre 2018: i trend canale per canale.

Presentati a Milano i dati semestrali dell’Indagine Congiunturale di Cosmetica Italia che, come ogni anno, offre uno spaccato sull’andamento del mercato cosmetico.

Le cifre presentate giovedì parlano di un settore in salute, con una stima di chiusura intorno al +4,5% trainato dalle esportazioni, in crescita dell’8%, e caratterizzato da nuove dinamiche di consumo: soffrono la profumeria e alcune insegne della GDO, in frenata erboristeria e farmacia, mentre guadagnano terreno le vendite dirette trainate dall’e-commerce.

Dalla Congiunturale arriva la conferma del momento d’oro dell’online: con un fatturato intorno ai 330 milioni di euro – ancora esiguo se paragonato ai 2.008 milioni della profumeria e ai 4.200 della GDO – è il canale che fa registrare le migliori performance e la crescita più alta: +25%.

Dietro il successo delle vendite online ci sono una serie di fattori, ma tra tutti spicca la capacità di intercettare meglio di altri canali la fiducia dei consumatori, grazie a listini e condizioni commerciali favorevoli e un’efficace politica di lanci e nuove collezioni.

CONGIUNTURALE: CHI SALE E CHI SCENDE, CANALE PER CANALE

La Congiunturale è l’occasione perfetta per osservare l’andamento generale del mercato, ma anche per confrontare le performance canale per canale e per fare il punto sulle nuove tendenze dei consumatori.

Facendo una breve disamina sui vari canali si osserva una lenta ripresa per il settore dell’acconciatura professionale, che può contare su politiche gestionali più attente ai bisogni del clienti, al servizio e alla formazione qualificata e di maggiore attenzione per la rivendita, fondamentale per recuperare marginalità.

Nuove strategie anche nel settore dell’estetica professionale, dove per conquistare consumatori sempre più esigenti ed informati si punta sulla rivisitazione dell’offerta nei saloni e su nuove forme di servizio nell’area benessere. Il risultato è una crescita del +2,5% nel primo semestre del 2018 e una stima di chiusura con gli stessi punti percentuali.

Di tutt’altra natura il trend per farmacia ed erboristeria: dopo anni di forte crescita, oggi si assiste ad un rallentamento dei consumi.

L’erboristeria, canale di elezione per la vendita di prodotti green, vive oggi una forte contrapposizione al suo interno: tengono le insegne specializzate in cosmetici di origine naturale, più moderne, meglio gestite e più capaci di affrontare la concorrenza dei canali più innovativi, mentre soffrono le erboristerie tradizionali.

La farmacia evidenzia un rallentamento legato alla rimodulazione delle opzioni di acquisto, che hanno pesato più sui volumi che sui valori, ma soprattutto ad una serie di cambiamenti interni al canale. Il trend, seppur positivo, è rallentato e le stime di chiusura non lasciano intravedere grandi cambiamenti: per il secondo semestre 2018 le proiezioni parlano di +1,5% contro il +1,3% registrato nella prima parte dell’anno.

A sostenere i farmacisti nel loro percorso di crescita imprenditoriale e professionale ci pensano le aziende del canale che, nelle interviste, confermano l’attenzione alla formazione e i costanti investimenti in R&D considerati fondamentali per differenziarsi e sostenere la concorrenza di nuovi canali.

La GDO, che con i suoi 4.200 milioni di euro di fatturato copre più del 41% del mercato cosmetico nazionale, registra un +1,5% nel primo semestre destinato, però, a rallentare nella seconda parte dell’anno. Una considerazione è d’obbligo: positivo il trend delle insegne specializzate casa-toilette, che registrano un +6%, mentre soffrono le grandi superfici tradizionali come iper e super mercati.

La profumeria è l’unico canale che fa registrare un, seppur minimo, dato negativo: – 0,5%. È il canale che più ha risentito della concorrenza della farmacia e di nuove forme di consumo e che soffre per un’eccessiva concentrazione di fatturato in sole due categorie merceologiche: profumi e creme viso, da soli, coprono infatti il 60% del fatturato dell’intero canale.

Anche nel mondo della profumeria la situazione non è uguale per tutti: tengono le catene organizzate e le piccole realtà distributive che si sono differenziate puntando su nicchia ad esclusività, mentre soffrono la disaffezione dei consumatori e la concorrenza dei nuovi canali le profumerie tradizionali.

Il contoterzismo rappresenta da sempre la cartina di tornasole del comparto e questo fa sì che i dati relativi al canale siano molti attesi dal mercato e dagli stakeholder. Anche quest’anno, però, l’attesa è stata ampiamente ripagata dalle ottime performance del canale che, trainato dall’export, si stima chiuderà l’anno con un +10%.

CONGIUNTURALE: VOLA L’EXPORT

L’ export, ormai da diverso tempo, rappresenta una risorsa importantissima per la buona salute del comparto con un ruolo chiave anche nel saldo positivo della bilancia commerciale, oggi a 2.700 milioni. I Paesi europei, con in testa la Francia, coprono circa il 66% del totale dell’export, ma sono in forte crescita le esportazioni verso Stati Uniti, Hong Kong ed Emirati Arabi. In cima alla lista dei prodotti più esportati ci sono trucco e profumeria alcolica, mentre cresce il peso delle esportazioni dei prodotti per capelli e per il corpo.