Acconciatura: la parola a Farmen

Il mondo dell’acconciatura visto da Gianni Manzetti, co-titolare della Farmen, azienda italiana con oltre 50 anni di storia. Si parla di aggiornamento, di nuovi servizi e anche del Corso ICQ.

Le criticità del mondo dell’acconciatura e le dinamiche del canale l’Ing. Gianni Manzetti, co- titolare di Farmen, le conosce bene: in oltre 50 anni di storia, Farmen è stata protagonista- e testimone- dell’evoluzione del settore.
É stato lui, insieme al fratello Alberto e a Guido Bassignana, a traghettare l’azienda fondata da Pietro Manzetti e Mariarosa Ceccon nel nuovo millennio e a renderla una realtà affermata in Italia e all’estero.
Da un imprenditore cresciuto “a pane e cosmetici”, Gianni Manzetti sa bene quale delicato momento stia vivendo il mondo dell’acconciatura e di quanto l’aggiornamento e la professionalità possano rappresentare le chiavi di volta per il settore: naturale, quindi, trovare in lui un sostenitore del Corso ICQ.
Farmen è stata una delle prime aziende a credere nel progetto formativo ICQ, come lui stesso ci racconta in questa intervista, e a promuoverlo al proprio interno diplomando due collaboratori.

1- Ci può descrivere brevemente la situazione odierna del mondo dell’acconciatura?

Il mondo dell’acconciatura viene da anni di crisi e solo dalla fine del 2016 ha iniziato a registrare deboli segnali di ripresa. Indubbiamente gli ultimi 6-7 anni sono stati molto difficili per il canale:  le cifre parlano di una frequentazione dei saloni scesa di oltre il 30%.

La buona notizia è che il mondo dell’acconciatura non si è fermato, ma ha risposto alla crisi ampliando l’offerta di prodotti e servizi e puntando sulla professionalità.

Studi recenti rilevano come i Saloni, pur rimanendo dimensionalmente piccoli (meno di 2 dipendenti per salone), per superare la crisi hanno scelto di puntare sulla qualità, ampliando  la gamma dei servizi alla Clientela ( trattamenti legati al mondo nail, estetica, make up, corner rivendita prodotti … ) e affinando l’utilizzo delle moderne tecnologie digitali.

2- Quello che sta accadendo nel mondo dell’acconciatura riguarda anche la profumeria e l’estetica?

Per certi versi direi di sì. Negli ultimi anni Profumeria ed Estetica professionale non hanno fatto registrare performance migliori di quelle del mondo dell’Acconciatura, ma hanno anch’essi reagito al momento di stallo con servizi alternativi e sviluppando nuove professionalità.

3- Secondo lei, in questo momento, qual è il problema principale del mondo dell’acconciatura?

Un problema attuale per l’acconciatura continua ad essere la piccola dimensione delle imprese,  che non consente disponibilità delle persone per aggiornamenti tecnici professionali, insieme agli altri limiti legati alla micro-impresa. Inoltre, IVA elevata ed alta tassazione ( veicolata da studi di settore poco realistici ) non giocano certo a favore della categoria.

4- Che cosa ne pensa della proposta formativa esistente per il canale acconciatura?

La proposta formativa delle attuali scuole professionali è sufficiente, ma non adeguata a coprire tutte le esigenze di un mercato in rapida evoluzione.

Per questa ragione serve una più stretta cooperazione tra sistema educativo e mondo Industriale Cosmetico, che per propria necessità ( non per spirito caritativo ) ha grande l’interesse a fornire assistenza tecnica ed artistica a tutti gli acconciatori.

Su questo aspetto, cioè sull’assistenza, formazione ed informazione all’acconciatore le Aziende Cosmetiche Italiane (e non solo Italiane) evolute credono ed investono importanti percentuali di Budget Marketing / Education.

5- A livello formativo, secondo lei, che cosa manca nel mondo dell’acconciatura ?

In questo momento direi che uno dei principali problemi è la mancanza di un buon coordinamento dell’attività scolastica a livello europeo: ancora oggi, infatti, esistono grandi differenze quali-quantitative nei percorsi formativi dei singoli stati.

È necessario che tutte le figure che gravitano attorno al mondo dell’acconciatura ( Industria, Fornitori di accessori, mobili e materiali, docenti professionali … ) percepiscano l’importanza di costituire una filiera basata su interessi comuni e capace di creare una massa critica forte, in grado di avere potere contrattuale con le Istituzioni Politiche ( Ministeri, Regioni, Commissioni… ) Italiane ed Europee.

6- Che cosa ne pensa della proposta formativa offerta dal Corso ICQ? È in linea con le esigenze del mondo dell’acconciatura?
Conosco bene il Corso ICQ e ho creduto nel progetto sin dall’inizio: senza dubbio è un percorso formativo molto valido per chi lavora nel settore.

Sostenuti proprio dall’azienda, due nostri collaboratori hanno frequentato il Corso ICQ alcuni anni fa, quando la sede era a Milano, e il riscontro è stato molto positivo: è un’ottima opportunità per chi lo segue e anche per l’Azienda che se ne fa promotrice, perché la formazione è accurata e molto completa.

I nostri collaboratori venivano da due aree distinte, uno dalla divisione R&D e l’altra persona dal commerciale, e devo dire che è stato molto utile per entrambi.

Ora che la sede è a Ferrara per noi rimane più difficoltoso inviare costantemente collaboratori al Corso, ma senza dubbio è un percorso che io consiglio vivamente.