Cv, lavoro e recruitment. Qual è il modo migliore per trovare lavoro? Come scrivere un cv che sappia colpire nel segno? Ci sono dei “segreti” per superare il primo colloquio? Le risposte nell’intervista alla Dott.ssa Chiara Bugini di Gi Group.
Cv, recruitment e lavoro. Dopo aver parlato tanto di formazione, vogliamo spingerci oltre e parlare di lavoro. Non uno qualsiasi, ma quello per cui abbiamo faticato, studiato, ci siamo impegnati a fondo, insomma IL LAVORO. Ora che il nostro percorso formativo si è arricchito e siamo diventati dei Professionisti Qualificati, il nostro cv diventa il nostro lasciapassare per il futuro e, quindi, è fondamentale non fare errori nella stesura e nel colloquio conoscitivo.
Le domande che affollavano i nostri pensieri erano tante: ai tempi dei social e del web, quali sono i canali di recruitment più utilizzati? Come fare a scrivere un CV convincente e professionale? Quali sono gli aspetti che colpiscono (positivamente) gli head hunter? Le risposte nell’intervista alla Dott.ssa Chiara Bugini, National Solution Coordinator di Gi Group, prima multinazionale italiana del lavoro., specializzata nel recruitment e nel job placement, che da anni collabora con Cosmetica Italia sui temi del lavoro nel settore cosmetico.
1- Quali sono i canali di recruitment oggi più utilizzati?
Quando si parla di ricerca e selezione nel mondo della cosmetica si parla di un mondo molto specifico e variegato che spazia dai make up artist, beauty consultant o beauty shop assistant al mondo della produzione dei cosmetici fino a tutti quei profili che lavorano presso gli Head Quarters, che devono possedere competenze specifiche sul mercato e sulla realtà del settore. Per questo i canali di recruitment utilizzati sono variegati e spesso specifici per il target di profilo ricercato.
I canali maggiormente utilizzati per il recruitment in generale e per il settore della cosmesi sono prevalentemente quelli on line: Gi Group pubblica le offerte sul proprio sito e sui portali dedicati alle ricerche di lavoro più noti, spesso in co-branding e partnership con le aziende che ricercano personale.
Oltre ai canali on line, il networking resta la modalità per entrare in contatto con risorse interessate a inserirsi e crescere nel settore.
Per il reclutamento di giovani talenti è importante il costante contatto con gli istituti scolastici e universitari: spesso le aziende, le associazioni e le società di ricerca e selezione organizzano momenti di orientamento per supportare i giovani a conoscere il mondo del lavoro e la realtà aziendale e guidarli nella scelta in relazione alle loro attitudini e aspirazioni.
Per grandi volumi si ricorre spesso all’orgnizzazione di veri e prori recruiting day tematici in cui si favorisce l’incontro tra aziende e candidati.
Meno efficaci, ma pur sempre utilizzati soprattutto quando le ricerche si svolgono fuori dalle grandi città, sono i canali offline: dalle locandine esposte sulle vetrofanie delle agenzie per il lavoro, centri per l’impiego, centri di aggregazione alla carta stampata locale.
Grande rilevo hanno poi i social network.
2-Quanto hanno influenzato i social il modo di selezionare i candidati e il mondo del lavoro?
Moltissimo. I social sono molto utilizzati sia dai candidati che hanno l’opportunità di pubblicare e rendere visibile il proprio profilo e il proprio cv (linkedin) o la propria attività (penso ai siti creati dai candidati, come per esempio i make up artist per illustrare il loro stile) sia dalle aziende che possono “cacciare” i migliori talenti trovando comodamente i cv on line.
Facebook consente di raggiungere un grande numero e una grande varietà di candidati e viene spesso utilizzato per divulgare specifiche richieste di personale.
3- Nella stesura del proprio CV cosa consiglierebbe di inserire e cosa di omettere?
Il cv di ciascuno di noi deve riflettere realmente chi siamo, cosa sappiamo fare e cosa vogliamo fare. E’ fondamentale dare informazioni sul nostro background scolastico e professionale dando evidenza non solo delle attività che abbiamo svolto, ma anche delle competenze che abbiamo maturato proprio grazie a quel lavoro. Chi legge un cv deve comprendere le competenze tecniche che possediamo ma deve sentire la passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro. E’ importante spiegare perché si cerca un cambiamento (che sia per necessità o voglia di crescere) e spiegare quali sono le caratteristiche che ci rendono adeguati per la posizione per la quale ci stiamo candidando.
Spesso quello che “sappiamo fare” non nasce da un contesto lavorativo, ma da un hobby o una passione. Non tralasciamo di parlare anche di noi e dei motivi che ci fanno amare un determinato lavoro.
Credo che premi sempre la sincerità, la passione, la proattività.
4- Gli errori più comuni che vengono fatti durante il colloquio conoscitivo…
La superficialità è l’errore nel quale cadono molti candidati. Prepararsi al colloquio è fondamentale. Come si po’ scegliere un candidato che non è determinato nell’ottenere il posto di lavoro? Che non ha approfondito la conoscenza della azienda presso la quale si presenza? Che non ha letto bene l’annuncio e quindi si presenta pur non sapendo il cinese o senza avere maturato alcun tipo di esperienza come richiesto? E la mancanza di sincerità: se un candidato tiene davvero all’opportunità offerta sarà sincero nel valutare i pro e contro dell’offerta chiarendo quali sono le proprie richieste sulle quali è possibile trattare e quali invece sono ritenute imprescindibili.
Molti candidati tendono a sminuirsi o mostrarsi eccellenti. E’ corretto essere consapevoli dei propri pregi e dei propri difetti, ma è altrettanto corretto esporli in modo realistico e concreto.