Intervista alla Dott.ssa Manuela Aglio, allergologa e immunologa, che ci parla delle sensibilizzazioni ad alcuni ingredienti presenti nei cosmetici
1.In che modo si manifestano le reazioni di sensibilizzazione ad alcuni ingredienti contenuti nei cosmetici?
I prodotti cosmetici sono parte integrante della vita di tutti i giorni, tanto che l’American Academy of Dermatology ha rilevato che l’adulto medio usa almeno sette prodotti cosmetici diversi al giorno, ma sebbene contribuiscano a migliorare l’aspetto esteriore, possono causare irritazioni cutanee o reazioni allergiche. Nonostante le reazioni siano piuttosto comuni (alcuni studi evidenziano che ne soffre il 10% della popolazione adulta), lo specialista viene consultato spesso solo quando non regrediscono o diventano gravi.
Nella maggior parte dei casi si tratta di dermatiti da contatto, in casi più rari di orticarie, anafilassi e fotosensibilizzazioni. La dermatite da contatto è un’infiammazione cutanea (la cute diventa pruriginosa, eritematosa e con piccole vescicole che spesso desquamano, eczemi) che insorge per esposizione a una sostanza. Esistono dermatiti irritative da contatto (DIC) e dermatiti allergiche da contatto (DAC).
2- Che differenza c’è le dermatiti irritative da contatto e quelle allergiche da contatto?
Le dermatiti irritative da contatto, che rappresentano l’80% dei casi, sono espressione dell’azione tossica diretta (irritazione) delle sostanze che vengono a contatto con la pelle e possono manifestarsi già al primo contatto dell’agente irritante con la cute. Le zone più “a rischio” sono quelle dove la pelle è più sottile, come le palpebre, o dove la cute è secca e screpolata. All’origine delle reazioni ci sono soprattutto prodotti per l’igiene (saponi, deodoranti,…) usati per tempi eccessivamente prolungati, in concentrazioni troppo elevate, non adeguatamente risciacquati o applicati su cute lesa.
Le dermatiti allergiche da contatto (20%), invece, hanno origine da un’esposizione più o meno prolungata ad una sostanza sensibilizzante e insorgono poiché il sistema immunitario reagisce contro una sostanza specifica (allergene) che considera estranea e dannosa. Le zone più colpite sono viso, labbra, occhi, orecchie e collo, ma le reazioni possono insorgere in qualsiasi parte del corpo.
3. Quali sono le sostanze potenzialmente più allergizzanti?
I cosmetici responsabili di dermatite allergica da contatto sono soprattutto i prodotti per la cura della pelle (creme, latti, lozioni) che non vengono solitamente risciacquati e ciò causa un più lungo tempo di contatto degli allergeni con la pelle. Seguono i cosmetici per unghie, i profumi, i conservanti e i prodotti per capelli (inclusi i coloranti).
Nel caso degli smalti per unghie, ad eccezione di quelli specificamente anallergici, è presente la toluensulfonsmido-fenoformaldeica. Si tratta di una resina sintetica che permette al colore di fissarsi sull’unghia mantenendo la sua brillantezza, ma che può provocare (circa il 6%) vere e proprie reazioni allergiche.
L’allergia ai profumi è in aumento, probabilmente in rapporto ad un maggior uso di cosmetici e prodotti per l’igiene personale. Anche il Lyral si sta imponendo sempre più come fragranza allergizzante.
Sul banco degli accusati ci sono anche i conservanti, sostanze inserite nei cosmetici per inibire lo sviluppo di microrganismi e spesso usati in associazione tra loro come parabeni, Kathon CG, Euxyl, e gli emollienti, gli emulsificanti e gli antiossidanti, che permettono la miscibilità fra la parte acquosa e quella oleosa dei cosmetici e prevengono il deterioramento degli acidi grassi. Pollice verso anche per la cocamidopropilbetaina, un tensioattivo impiegato in alcuni detergenti e shampoo.
Gli alcoli della lanolina (utilizzati per il loro potere emolliente) presenti in creme per le mani, lucida labbra e fondotinta, posso dare-anche se raramente- allergie: le reazioni dipendono soprattutto dai componenti dei farmaci topici che vengono distribuiti su cute lesa con una diminuita funzione di barriera e quindi più suscettibile a sviluppare allergia.
Un altro frequente agente sensibilizzante, causa di DAC, è il gliceril-tioglicolato, un agente riducente usato nelle permanenti. Tuttavia, la principale sostanza allergizzante dei coloranti per capelli, nonostante il miglioramento delle tecniche industriali, resta la parafenilendiamina.
4. E per quanto riguarda il Nichel?
È l’agente allergizzante più studiato tra i metalli e nei confronti del quale si stima una sensibilizzazione sempre più frequente ed elevata, in correlazione anche con la sua ubiquitarietà. E’ presente non solo in oggetti metallici, ma anche in molti alimenti soprattutto di origine vegetale e, come inquinante derivante dalla lavorazione, anche nei cosmetici.
5. Quali sono e come funzionano le reazioni incrociate più frequenti?
Uno dei maggiori problemi, in Allergologia, è la frequente reattività crociata fra molecole allergeniche filogeneticamente conservate (panallergeni), che possono trovarsi in pollini di una stessa famiglia, ma anche in famiglie botaniche differenti o in alimenti vegetali. In sintesi un soggetto può sembrare allergico a tante diverse specie di piante o alimenti, mentre la responsabile è di un’unica molecola proteica. Si possono manifestare sia sintomi respiratori (oculorinite e/o asma), sia una sindrome orale allergica (prurito e gonfiore alle labbra e al cavo orale) se si ingerisce un alimento cross-reattivo. Un esempio classico di cross-reattività è quello tra polline di betulla e mela.
6. C’è un legame fra reazione a prodotti cosmetici e alimentari?
Purtroppo sì e di questo argomento parlo anche in un volume. C’è una forte correlazione tra fragranze contenute nei cosmetici e quelle presenti negli alimenti: alcole cinnamilico, aldeide cinnamica, eugenolo, aldeide-alfa-amilcinnamica, idrossicitronellale, geraniolo, isoeugenolo, muschio di quercia assoluto.
Per approfondire: L.Ricciardi, S.Saitta, S.Isola, M.Aglio, S.Gangemi. Fragrances as a cause of food allergy. Allergologia et Immunopathologia. Volume 35- Number 06 November 2007; 276/277)