L’estate si avvicina e il tema centrale per chi, come l’ICQ, si occupa di bellezza e salute quotidianamente, non può che essere la fotoprotezione.
In tema di fotoprotezione di informazioni sulle riviste, in televisione e in rete se ne trovano in quantità, ma il parere di un esperto, come la Dott.ssa Federica Osti, dermatologa, è fondamentale per far luce su alcuni aspetti legati all’esposizione solare e per dipanare curiosità o dubbi. In questa intervista abbiamo voluto approfondire proprio quegli aspetti con cui ICQ e consumatori si confrontano e si interrogano ogni giorno: bisogna proteggersi dal sole tutto l’anno? Quali parti del corpo vanno protette con maggior attenzione? O ancora, un cappello è sufficiente per proteggere testa e capelli? E con i bambini come ci si deve comportare? Questo e molto altro nell’intervista alla Dott.ssa Federica Osti, dermatologa e coautrice del volume Reparto Cosmetico. guida al cross- selling.
1- E’ vero che bisognerebbe proteggere la pelle tutto l’anno? Quale fattore di protezione è più indicato nei periodi in cui non ci si espone al sole “forte”?
E’ verissimo. La fotoprotezione e’ importate tutto l’anno anche se i valori di irraggiamento solare sono più bassi durante l’inverno. Zone anatomiche sempre esposte come volto e dorso delle mani vanno protette 365 giorni all’anno! Il fattore protettivo va scelto secondo il fototipo e quindi va personalizzato, tuttavia per un persona con carnagione media e capelli castani (il fototipo 3, il più frequente in Italia) consiglio di usare un SPF 15 durante l’inverno e un SPF 30 durante le mezze stagioni (primavera e autunno).
Questi valori sono relativi alla protezione contro gli UVB, ma vanno scelti assolutamente i solari ad “ampio spettro”, ossia che proteggano sia contro UVA che contro UVB.
2- Parlando di fotoprotezione non si può non parlare di raggi UVA e UVB. Hanno effetti diversi sulla pelle?
I raggi UVA arrivano fino agli strati più profondi della pelle, pertanto sono quelli più pericolosi, responsabili delle modificazioni del DNA cellulare e quindi, se assorbiti in eccesso, sono responsabili dei tumori cutanei. Gli UVB invece arrivano fino agli strati medio superficiali della pelle, e sono responsabili di quella infiammazione che induce l’eritema solare. Nel lungo periodo portano anche alla formazione delle antiestetiche lentigo solari, segno dell’invecchiamento cutaneo fotoindotto.
3- Quali sono le zone del corpo da proteggere di più, perchè più delicate o perchè solitamente ce ne si dimentica?
Tutta l’area della testa-collo-décolleté, senza dimenticare le labbra, le palpebre (sono importantissimi gli occhiali da sole con protezione UV per prevenire in tumori cutanei della zona perioculare), le orecchie, la zona occipitale (in particolare per chi pratica sport come il ciclismo o chi ha i capelli corti). Non dimentichiamoci del cuoio capelluto, che va protetto con particolare attenzione soprattutto da chi ha pochi capelli.
4- I capelli non sono sufficienti a proteggere dal sole?
Non sempre i cappelli sono protettivi. Il normale tessuto di cotone da un fattore protettivo SPF pari a 7 quindi pressoché inutile. Da qualche anno sono disponibili anche in Italia, indumenti confezionati con tessuti protettivi (riconoscibili dalla sigla UPF seguita da un numero, 15, 30, 50, etc, riportata nell’etichetta) che possono essere utilizzati in aggiunta ai cosmetici, in particolare per persone che praticano sport estivi o che lavorano all’aperto per molte ore al giorno.
5- Gli integratori solari sono utili? Quando e per quanto tempo vanno presi? Possono essere utilizzati anche dai bambini?
Gli integratori solari sono utilissimi per qualsiasi fototipo, dal più chiaro al più scuro. In commercio ne esistono di molti tipi e hanno indicazioni diverse. Per le persone soggette ad eritema solare andrebbero assunti fin dalle prime giornate di sole e per tutta l’estate, da Maggio a Settembre. Per chi non ha particolari problemi di eritema esistono del prodotti che possono essere assunti a partire da soli 15 giorni prima della esposizione, magari prima di un viaggio o di una vacanza. Anche questa tipologia va assunta per tutto il tempo dell’insolazione. Per persone che, purtroppo, sono state oggetto di tumori cutanei, l’integratore solare dovrebbe anche contenere nicotinamide (o niacinamide) che ha dimostrato un ruolo importante nella prevenzione dei tumori cutanei derivanti dai cheratinociti (come ad esempio il carcinoma basocellulare e lo squamocellulare).
Gli integratori possono essere assunti anche dai bambini sopra i 6 anni di età, a discrezione del parere del pediatra. Solitamente si consigliano prodotti granulari da sciogliere nell’acqua, che vanno assunti per tutto il periodo estivo.
6- Fotoprotezione e bambini: ci può dire qualcosa in merito? A che età i bambini possono iniziare a prendere il sole?
Prima dei 6 mesi di vita i neonati non dovrebbero essere esposti al sole, nemmeno quello in città. Tra i 6 mesi e i 3 anni possono essere esposti ma protetti sia con schermi solari topici (crema/latte) con fattori protettivi molto alti (SPF 50+) sia contro UVA che UVB associati a indumenti come maglietta, cappellino, occhiali da sole, con fattori protettivi (UPF molto alti). Dopo i 3 anni dipende dal fototipo, ma in generale è bene non scendere sotto l’SPF 30. La corretta applicazione del fotoprotettore si esegue in fasi successive, ossia 20 minuti prima dell’esposizione solare, 20 minuti dopo l’esposizione solare, e poi ogni 2 ore fino alla fine dell’esposizione. In commercio esistono moltissimi prodotti “water resistant” ossia resistenti all’acqua, quindi i bambini possono tranquillamente fare bagni anche prolungati per 20-30 minuti in sicurezza. Dopo il bagno, l’asciugatura con l’asciugamano rimuove circa l’80% della crema che va quindi riapplicata prontamente.
7- Si dice che il sole faccia bene ai bambini, perché aiuta a fissare il calcio nelle ossa. E’ davvero così?
Molte mamme mi chiedono se sia opportuno esporre al sole i loro bambini per migliorarne l’accrescimento osseo. La vitamina D indotta dall’esposizione solare senza dubbio permette il deposito di calcio nelle ossa, ma perché questo processo avvenga sono necessari pochi minuti al giorno di esposizione solare (10-15 minuti), di una superficie del corpo pari al 15% del totale (percentuale corrispondente al viso e arti superiori). Quindi non è necessario spogliare completamente i bambini e portarli al mare per ore per permettere alle loro ossa di crescere forti e sane, basta anche una passeggiata al parco indossando maglietta e pantaloncini. Le scottature solari in età pediatrica sono molto pericolose, perché responsabili della maggior parte dei casi di melanoma (tumore cutaneo molto aggressivo e potenzialmente mortale) del giovane-adulto.
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